Il mistero delle bocciature su App Store per l'UDID





Sembra che ci sia un alone di mistero che aleggia sulla questione delle bocciature di quelle app che leggono l’UDID dell’utente senza prima avvisarlo Gli sviluppatori si stanno attrezzando come possono per prevenire i problemi derivanti dalla mancata comunicazione di Apple.
Tutto era iniziato con quella clamorosa falla in iOS che consentiva a chiunque di accedere a molti -troppi- dati sensibili senza pressoché alcuna autorizzazione da parte dell’utenza. Uno scandalo che ha portato a interrogazioni della FTC e ad una revisione di ampio respiro delle politica sulla privacy nel mondo mobile, auspicate tra gli altri anche da Microsoft e Google. Da allora, è nata una gran confusione con segnalazioni di app bloccate dalla censura di Cupertino e dichiarazioni di addetti ai lavori come Chartboost che parlano di bocciature “completamente inventate.”
In realtà, ha tagliato la testa al toro TapBots pubblicando per intero la mail ricevuta dal team Apple, la stessa che vedete qui sopra. Quindi cos’è che sta succedendo esattamente e come si arrivati a questo caos?
La verità è che l’accesso all’UDID non costituisce di per sé alcuna infrazione, ma per superare il vaglio dei revisori Apple è necessario che l’app chieda prima l’autorizzazione all’utente. Peccato che questa indicazione sia stata evinta empiricamente dopo tanto dibattito: